#1 WELCOME

Il Festival Internazionale di Riciclo creativo compie 10 anni. Era il 2013 la prima indimenticabile edizione alla Città dell’Altra Economia, quando abbiamo iniziato la nostra sperimentazione artistica sui concetti di natura, materia, ecosistema e abbiamo sviluppato linguaggi espressivi a tutto tondo che indagassero i confini e le interconnessioni fra organico, sintetico, superfluo, essenziale.

Poi è venuta la seconda edizione, della quale non possiamo non menzionare gli autobus dismessi che parcheggiati sul piazzale, si potevano percorrere come spazi espositivi: era la prima volta che tre bus uscivano dai depositi con uno scopo diverso che non fosse trasportare le persone. Il terzo anno, forse l’edizione più partecipata da artisti internazionali, chiedemmo all’assessorato alle politiche giovanili il centro di produzione culturale La Pelanda, all’interno del Macro museo di arte contemporanea, per ospitare circa venti artisti stranieri. Non ci siamo mai fermati, neanche con la pandemia, fino all’8va edizione nella Galleria Alberto Sordi: qui nel business core della città, negli spazi di un negozio che aveva chiuso con il lockdown le vetrine si sono nuovamente accese per ben tre settimane con le proposte artistiche e acquisti sostenibili di Riscarti festival.

Fin qui abbiamo scelto non solo i presidi culturali, ma anche luoghi non propriamente destinati all’arte, luoghi di passaggio o da rigenerare: abbiamo allestito mostre sull’Isola Tiberina e a villa Ada, ai Fori Imperiali e al Mercato Trionfale, sede dell’ultima edizione del festival: luoghi dove le installazioni e le performance offrono una fruizione ampliata, fuori dagli schemi, con momenti di socialità e partecipazione collettiva, dove l’arte si interseca con il tessuto urbano.

#2
RE
LA
ZI
ON
I

Il senso stesso dell’arte è raccontare un’epoca, parlare ad ogni persona che vi si trovi di fronte, con un linguaggio immediato, quello dell’emozione e della verità. Possiamo dire ormai di avere una vera e propria relazione d’amore lunga 10 anni con il nostro pubblico, con i fruitori, i supporter, il territorio e gli artisti. La questione ambientale ci riguarda tutti e bisogna conferire nuova importanza alle comunità locali evidenziandone il ruolo e contributo centrale ad incentivare stili di vita zero waste.
Riscarti intende la città come laboratorio permanente di cittadinanza attiva e di democrazia partecipata, fatta di relazioni, rivolto a tutti ed in particolare alle nuove generazioni.

#3
AD
OT
TA
L’
AR
TE

Adotta l’arte è un progetto espositivo di opere in luoghi non necessariamente destinati all’arte che mette in atto una rigenerazione, sia urbana che culturale. L’arte del riciclo creativo ci mostra, non solamente il passato di quegli oggetti o il presente, ma il futuro a cui andiamo incontro. Arte pubblica come simbolo, monito a fare meglio, a fare tutti qualcosa in favore dell’ambiente. A febbraio scorso la tutela dell’ambiente è entrata nella Costituzione: la proposta di legge approvata dal Parlamento inserisce
la tutela dell’ambiente fra i principi fondamentali. Si parla di “obiettivi comuni” significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso.
L’arte non ci fornisce risposte, ma fa le domande giuste. L’arte è, parafrasando Einstein, l’espressione del pensiero più profondo nel modo più semplice.

RICICLARE E' QUESTIONE DI CULTURA

#4
IL
RIC
ICL
O
E’
RO
CK

Il premio Radio Rock conta già due edizioni e siamo belli carichi per quella in arrivo. Le nostre medaglie sono eco-sostenibili cioè non prodotte con materiali nuovi, ma riusando ciò che già esiste. Le eco-medaglie danno nuovo valore al rifiuto che diventa risorsa, impiegato al posto di un metallo prezioso. Non vale forse di più salvare il pianeta piuttosto che accumulare ricchezza? Quale maggior ricchezza se non salvare il pianeta?
Ridistribuendo il senso del valore delle cose, il materiale di cui sono fatti è certamente un tesoro. Radio Rock è Media Partner del progetto e premia l’opera più rock al festival Riscarti.

#5
RU
N
FO
R
AR
T

Lo sport può essere veicolo di messaggi molto nobili. A noi piace il plogging, che fa bene al fisico e anche all’ambiente. Nato in Svezia qualche anno fa, oggi è un movimento globale. Consiste nel raccogliere rifiuti mentre si corre. Quest’anno nei pressi di Riscarti festival, correndo raccoglieremo gli scarti per le strade, quelli gettati fuori dal cassonetto, ridisegnando il tessuto delle relazioni e gerarchie urbane. Nobiliteremo i rifiuti inserendoli in una installazione effimera e partecipata da restituire alla collettività.

#6
FO
TO
GR
AFI
A

La sostenibilità è un concetto che si abbina quasi sempre a qualcosa di materiale, mentre è difficile utilizzare lo stesso concetto quando non si prevede
un consumo di risorse. A guardar bene, anche per le immagini, siamo vittime di un utilizzo così massivo che ci fagocita nel vortice del web, tra selfie e video a profusione che girano sui social. Questo consumo immateriale, spesso veicola messaggi opposti alla sostenibilità. Oggi tutti dispongono di uno smartphone o
cellulare, un mezzo che ha reso estremamente vulnerabile la fotografia, conformista e pericolosa, incentrata sull’esibizione. E allora, vogliamo recuperare i concetti della sostenibilità e soggettività “scattando” in modo consapevole, costruendo immagini con nuove modalità di produzione e soprattutto di consumo.

#7
MO
DA

Chi ha fatto i miei vestiti? E’ una domanda che può cambiare le sorti del pianeta. Oggi sappiamo che l’abbigliamento è una delle industrie più inquinanti soprattutto per le micro plastiche dei tessuti che finiscono nel mare. Come invertire la rotta? La moda non solo intesa come tendenza, può suscitare emozioni, provocare, affascinare. Puoi indossare una rete da  pesca simulando un pesce fuor d’acqua che vi rimane incastrato, oppure puoi imparare a nuotare a delfino e nel frattempo scegliere capi P.E.T.A, Cruelty Free, Lav Animal Free Fashion e Gots e altre importanti certificazioni che assicurano un messaggio rivoluzionario: io non inquino. E’ importante rendere consapevoli le persone riguardo i loro acquisti firmati. La firma dev’essere quella dell’etica e della sostenibilità.

HO UN SOGNO NEL CASSONETTO

#8
RI
GE
NE
RA
ZI
ON
E

Stiamo lavorando per una sede stabile di Riscarti. La necessità di spazi produttivi per l’artigianato è una realtà molto attuale sia per il prolungato periodo di crisi, che per il necessario avvio di nuove forme di produzione che potenzino l’ambito della valorizzazione dei materiali, dei prodotti e delle componenti di scarto.
Vogliamo uno spazio che rigeneri innanzitutto la cultura e le competenze, un museo attivo legato all’arte, ai temi della sostenibilità e del ciclo dei rifiuti. Uno spazio connesso dove ridisegnare l’idea di utile.

#9
PA
CE

Una parola importante che vorremmo fosse sulla bocca di tutti, per questo abbiamo iniziato a portarla in giro sotto forma di opera d’arte: una grande Guernica59 omaggio a Pablo Picasso di un artista che conosciamo da tempo a Riscarti, Sergio Scarcelli. Un’installazione multidimensionale e immersiva di 9 metri per 3, un manifesto contro la gu..…ra Abbiamo detto pace! in tutte le sue declinazioni purchè che se ne parli: diamoci pace, starsene in santa pace, mettere pace, pace dei sensi, pace e bene, santa pace!

#10 CELEBRATION

E’ il momento della festa, un rito fondamentale che consente la produzione di socialità, di comunità, di riferimenti, che ci servono per generare senso di appartenenza e valori comuni: un momento informale dove strutturare nuovi simboli e archetipi condivisi di una realtà in cui credere. Sogniamo un mondo migliore. Siete tutti invitati a partecipare a questa edizione di Riscarti come Partner, Sponsor, Supporter, Tifosi, Visionari, Inventori, Comunicatori, Sportivi, Modelli di vita…

#PS ABBIAMO COSTRUITO QUESTO DECALOGO CON ALCUNE PAROLE CHE SONO PER NOI IMPORTANTI, ALCUNE SONO CAPISALDI DELLA NOSTRA ESPERIENZA, ALTRE RIGUARDANO L’EDIZIONE N.10

LA GRANDE MONDEZZA E LA MISSIONE DELLA
“SOSTENOBILTÀ”

Riscarti dal 2012 è un contenitore di artisti ed esperienze sul riciclo creativo a Roma dove gli oggetti vivono più di una volta sotto forma di opere d’arte, design di riciclo e performance di sensibilizzazione per stimolare una cultura della sostenibilità. RIscARTI è la quinta R della sostenibilità: dopo riduzione, recupero, riciclo e riutilizzo, la ‘R’ che abbraccia la bellezza e usa il linguaggio dell’arte. L’estetica dello scarto è la proposta di Riscarti per costruire il cambiamento, soprattutto culturale. Una community di artisti, artigiani e piccoli brand, un’agorà creativa dove confrontarsi e approcciarsi alle tematiche ambientali.
RIscARTI reperisce il materiale nei cicli rigenerativi e, attraverso fasi specifiche di progettazione, la materia prima viene nuovamente riusata per formare nuovi prodotti. Gli artisti sono così sempre pronti ad affrontare nuove sfide creative usando materiali ogni volta diversi. Riscarti nasce per abbracciare e comunicare con il linguaggio dell’arte la missione della sostenibilità.